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Il libro racconta la storia di un incontro, quello tra Hugo Pratt e Cristina Taverna gallerista e editrice milanese. Il testo rivela in modo sincero e garbato lo svolgersi di un’amicizia attraverso vari episodi, una presentazione a Venezia in una giornata di neve, una primavera romana, una festa di capodanno a Losanna con cantanti e musicisti, un viaggio in Bretagna nella foresta di Broceliande. In un crescendo di emozioni con suggestioni musicali, acquarelli e fotografie si arriva all’ultimo incontro, il più intenso.
[Per il mondo dell’arte lui è un grandissimo acquerellista e ci sarebbe stato comunque nel mercato. Ma, la sua forza veniva dalla comunicazione, cioè dal racconto. Ancora oggi, leggendo, quante cose meravigliose, quanta sapienza, quanta cultura, quante porte riusciva ad aprire, mi viene lo stupore. E poi, un’altra sua qualità era saper lasciare spazio alla mente degli altri: dava ma non riempiva. Con questa capacità coinvolgente di narrazione, le sue storie davano più visibilità anche alla sua parte artistica. Non faceva questo per strategia, era semplicemente il suo mondo. Nell’arte rendersi visibili è fondamentale se no balli su un filo da solo
Cristina Taverna- Intervista per www.cortomaltese.com
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