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“C’era molta sperimentazione nascosta nel classicismo prattiano e molto classicismo nascosto nella sperimentazione moebiusiana. La ricerca era sempre l’essenzialità. L’essenza. Nel mondo concreto potremmo chiamarla appunto la linea d’orizzonte
(…)
Con i grandi autori ma anche con gli autori medio-grandi, del fumetto popolare come del fumetto d’autore, la storia è nel segno. Con Hugo Pratt – anche grande sceneggiatore – lo è definitivamente. E per questo, come pochi altri, ha lasciato il segno.”
Hugo Pratt aveva la capacità di fondere realtà e finzione, in un filo ininterrotto di parole e immagini accompagnato dalla forza del suo tratto, tale da non permettere di riconoscere il confine tra immaginazione e fatti storici realmente avvenuti e documentati. E dietro ogni tavola c’è un percorso creativo, che trae spunto dal mondo vissuto e da quello immaginato, da personaggi letterari o da incontri di una notte o di una vita.
Mentre scorrete le immagini provate ad immaginare le sonorità di Hugo Pratt e il suono del dialetto veneziano. E a sentire l’odore dell’Oceano e la sua fisicità che, come dice Thierry Thomas in “La vita è un segno”, riusciva ad occupare tutto lo spazio che aveva intorno.