LA TRILOGIA DELLE RELIGIONI, COME L’HA DEFINITA NELLA POST-FAZIONE FRANCESCO BOILLE, SONO “TRE RACCONTI DI INTERROGAZIONE STORICA CENTRATI SULLA CONDIZIONE UMANA DEI PIù MARGINALI”. TRE ROMANZI DISEGNATI CHE RAPPRESENTANO UN’OPERA IMMANCABILE NELLA LIBRERIA DEGLI AMANTI DI HUGO PRATT.

DAL 13 LUGLIO IN LIBRERIA CON RIZZOLI LIZARD

Cos’hanno in comune le nevi del Canada, i deserti di sabbia della Somalia e i bassopiani del Brasile? Tre storie di uomini, o di sogni, tre macchinazioni prattiane dove perdersi ad ogni pagina, per poi cercare di ritrovarsi a quella successiva. Tra racconti nel segno grafico del maestro veneziano che hanno la forza di un pugno nello stomaco e il potere di disorientarci alla ricerca di un senso di quella che difinì lui stesso “una trilogia delle religioni“, dove la morale, l’etica, il fanatismo e le rivoluzioni umane e personali trovano il loro spazio onirico.

COME NASCE LA “TRILOGIA DELLE RELIGIONI”?

Inizialmente le storie di Jesuit Joe, La macumba del Gringo e A ovest dell’Eden, comparvero nella storica collezione “Un uomo, un’avventura”, pubblicati alla fine degli ’70 da Bonelli con i titoli rispettivamente “L’uomo del grande nord”, “L’uomo del Sērtao” e “L’uomo della Somalia”. Nella serie, voluta dal grande Sergio Bonelli per unire in una collana i maestri del fumetto italiano, Pratt pubblicò anche “Svend-L’uomo ai Caraibi”, insieme alle opere di Dino Battaglia, Milo Manara, Guido Crepax, Sergio Toppi e molti altri.

Oggi Rizzoli Lizard esce con una nuova edizione delle tra storie più rappresentative e intense di Hugo Pratt; non possiamo che augurarvi buona lettura.