Dopo l'Argentina ed Ernie Pike, prima di Genova e Corto Maltese: gli anni di Hugo Pratt al Corriere dei Piccoli

In occasione della mostra "Da Malamocco alla Malesia - Il Sandokan di Hugo Pratt" esposta a Milano alla Krazy Art Gallery fino al 12 febbraio, raccontiamo i ruggenti '60 di Pratt al Corriere dei Piccoli, tra miti classici e Stevenson, lotte sindacali e nuovi amici e come sempre un pizzico di mistero e una spruzzata di avventura.

LA VIA DEL RITORNO

Buenos Aires, Accasuso, 1962. Hugo Pratt si imbarca per l’Europa insieme al disegnatore Walter Fahrer, dopo oltre 12 anni vissuti in Argentina, che per sempre considererà una seconda casa. Lì, dove gli autori di fumetti erano considerati alla pari di divi contemporanei e il suo nome conosciuto da tutti, nella patria delle contraddizioni, dove ha lavorato con Oesterheld e fatto amicizia con Dizzy Gillepsie, nella terra del Tango e delle grandi passioni dove ha incontrato l’amore e gli ha detto addio, nel regno della magia nera, dove in un’altra forma ha ritrovato l’esoterismo dell’infanzia veneziana. Quello di Pratt nel vecchio continente è un rientro fisico e simbolico, perché come racconterà lui stesso “corrispondeva alla fine dei sogni e dei comportamenti legati alla giovinezza. L’Argentina aveva fatto di me un adulto.” 

Hugo Pratt Corriere dei Piccoli

Venezia, Malamocco, 1962. Pratt ha raggiunto Anne Frognier a Lisbona, e con lei ritorna al Lido.

“Nel 1954, feci amicizia con una ragazzina di dieci anni, Anne Frognier. Era una mia piccola vicina, di origine belga: un genitore vallone, l’altro fiammingo, una famiglia singolare che avevo conosciuto grazie a uno dei figli Verger, fidanzato con la sorella più grande di Anne, Isabelle. Cinque anni più tardi, presi Anne come modella per la mia storia a fumetti Anna nella Giungla, e dopo altri cinque anni ci sposammo a Venezia, il giorno di San Marco; dal nostro matrimonio sarebbero nati due figli, Jonas e Silvina. Chiaramente però non potevo certo prevedere, negli anni Cinquanta, che Anne sarebbe diventata così importante per me.”

Gisela Dester è un ricordo (di quelli che non scompaiono mai) e la relazione con la donna che da ragazzina ispirò la figura di “Anna della giungla” è stabile ed affettuosa. Il matrimonio è solo simbolico, dato che lo stato italiano considera Pratt ancora sposato con Gucky Wögerer, ma Anne rimane la figura più vicina ad una moglie che il maestro di Malamocco avrà mai nella vita.

Le strette calli di Venezia non sono la pampa argentina, ma è casa. Ci sono i vecchi amici, la famiglia, le botteghe e i piccoli locali, le corti arcane.

UN NUOVO INIZIO

Milano, Lloyd Hotel, 1962. Pratt si sposta nella città che rappresenta il centro editoriale del Paese, per lavorare come disegnatore al Corriere dei Piccoli, la storica rivista di storie illustrate a colori fondata nel 1908. Certo, non è come nella redazione di Frontera o Hora Cero, ma trova dei buoni amici, il capo redattore Giancarlo Francesconi e Antonio de Rosa (con la collaborazione del quale scriverà il suo primo romanzo “Le pulci penetranti“, oggi “Aspettando Corto“), lo sceneggiatore Mino Milani e il disegnatore Dino Battaglia. 

La sua prima pubblicazione è “Billy James“. Ha chiesto a Mino Milani una storia ambientata durante le guerre franco-americane del diciottesimo secolo, e lui che ha già fatto “Wheeling” si trova a casa. La collaborazione Pratt-Milani continuerà con le storie tratte dai romanzi di Stevenson, riferimento culturale per entrambi: “L’Isola del tesoro“, disegnata in punta di penna secondo lo stile dei disegnatori inglesi, e “Il ragazzo rapito“, realizzato con la tecnica della mezza-tinta già utilizzata da Pratt per “Ticonderoga“. Ma nel giornale immaginato dal direttore Triberti c’era spazio anche per le grandi storie della mitologia, e Pratt ritroverà Ulisse e l‘Odissea, il primo libro che comprò da solo all’età di 8 anni, e che forse segnò l’inizio dell’altrettanto mitologica biblioteca di Pratt. 

“Mi commuove molto la storia di quest’uomo, Ulisse, che cerca di ritornare a casa, dalla sua famiglia, malgrado le avversità, malgrado gli uomini, malgrado gli dèi. Vuole rivedere la moglie e il figlio. Più tardi, li abbandonerà di nuovo, spinto dalla curiosità, ma rivelandosi anche in questo molto umano. La personalità di Ulisse mi tocca sempre profondamente.”

Ci furono anche Ercole e le sue fatiche, le avventure di “Simbad il marinaio” e dei “Giganti burloni“, e il ritorno della collaborazione con Alberto Ongaro per “L’ombra“, la ripubblicazione di “Anna della giungla“.

 
Hugo Pratt Corriere dei Piccoli
Hugo Pratt Corriere dei Piccoli
Hugo Pratt Corriere dei Piccoli
Hugo Pratt Corriere dei Piccoli

DI LOTTA E DI LIBERTÀ

Pratt al Corrierino lavora con diligenza e tenacia, e la dimostrazione sono i piccoli capolavori di quel periodo creativo. Ma il suo temperamento male si adatta a quel clima conservatore, a piccoli soprusi. Insieme alla disegnatrice argentina Iris de Paoli, protesta per la modifica dei contratti e lotta affinché i diritti delle opere restino agli autori. Vincendo la sua battaglia. E lui, che lavora a ritmi serrati ed ad ogni tavola lascia il suo segno è malvisto da parte della redazione. troppo audace, troppo veloce, troppo preparato, troppo bravo. Come racconta Thierry Thomas:

“In Europa, i fumetti sono divisi tra quelli destinati ai bambini e agli adolescenti e quelli per adulti. Lui, questa distinzione in funzione dell’età, non la capisce. In America, da un autore ci si aspetta che la sua produzione, pubblicata nella sezione comics dei giornali, possa essere letta indifferentemente dai genitori e dai ragazzi. La separazione dei pubblici praticata dagli editori europei va contro tutto ciò in cui crede. Il fumetto per adulti, sia erotico, cerebrale, sentimentale o «impegnato», anche se ne ammette l’utilità (grazie a esso, almeno, qualcosa si sta muovendo), non lo convince completamente. Quando rilegge Terry, tutte le età della sua vita coesistono in lui. Quando disegna un personaggio, è sempre incerto sulla sua età, e più lo conosce, più ci si affeziona, più quell’età fluttua.” 

Nel 1967, con “Le avventure di Fanfulla” sceneggiate sempre dall’amico Milani, la collaborazione con il Corriere dei Piccoli arriva al capolinea, almeno ufficialmente. Il direttore Triberti non gradisce l’imperfetta riproduzione di Firenze (ma non si accorge che Pratt ha inserito nella storia un indiano irochese per puro divertissement).  Pratt cambia porto, e arriva a Genova da Florenzo Ivaldi . Ma questa è storia. Meno conosciuti viceversa sono il mistero della scomparsa di Sandokan, e la quanto meno anomala pubblicazione a partire dal 1971 delle tavole della “Ballata del Mare Salato” sul Corrierino. Ma partiamo dalla fine.

La mostra alla galleria d’arte Krazy Art Gallery presenta 56 tavole originali di Sandokan disegnate per il Corriere dei Piccoli, insieme ad appunti e dattiloscritti di Mino Milani e Hugo Pratt.

18 Dicembre 2022 • 12 Febbraio 2023

MAR / VEN 11.00 – 18.30
SAB / DOM 11.00-13.00 / 14.30-18.00

Ingresso libero – Domenica 5 e 12 Febbraio su appuntamento

IL SANDOKAN RITROVATO

Milano, Brera, 1971. Sul n°6 del Corriere dei Piccoli, compare una tavola con un certo Sandokan reinterpretato da un certo Hugo Pratt, che annuncia la prossima serie di strisce della rivista. 

“pubblicheremo prossimamente – Pirati della Malesia di Salgari, in una nuova e originalissima versione a fumetti di Hugo Pratt.”

Poi, più nulla.

Per oltre 30 anni, quell’immagine resterà la sola traccia di un’opera mai pubblicata. Dove sono finiti Yanez e soci? Pratt da quattro anni non risulta più tra i collaboratori del Corrierino, è andato a Genova, ha creato Corto Maltese, eppure l’annuncio c’è. E qui la narrazione ritorna omerica, ed entra nel mito. Alfredo Castelli, in occasione dell’uscita dell’albo di Rizzoli Lizard che per la prima volta presentava al pubblico le tavole scomparse, fece luce sul loro ritrovamento in una prefazione intitolata “Questa se vuoi non la racconto”. Diciamo una luce un po’ prattiana.

Nel 1971, Francesconi – che di lì a poco diventerà direttore del giornale trasformandolo nel “Corriere dei ragazzi” – discute con Castelli e Mino Milani su quella riduzione in due parti di Salgari che ancora non ha visto la luce. Pratt, che è in altre faccende affaccendato tra Venezia e Parigi, ogni tanto passa a trovarli e alla domanda “allora, l’hai finito?, allunga qualche tavola in più. Si arriva così a collezionare 56 tavole su 64, e in redazione preparano l’annuncio,  creano la maquette quasi definitiva e la chiudono in un bustone giallo. Adieu

Passano 20 anni, Hugo Pratt diventa H.P., la leggenda ha avuto inizio. Un giorno l’onnipresente Dominique Petitfaux, in una domanda gli ricorda di quel Sandokan dimenticato, Pratt abbozza una risposta ma qualche giorno più tardi, a casa di Sergio Bonelli, rigira la questione all’amico Alfredo Castelli (diventato nel frattempo il creatore di Martin Mystère) che inizia la caccia e trova la preda.

Esiste una datazione certa della Tigre della Malesia di Pratt? Troppo facile. Possiamo presumere che risalgano alla metà degli anni ’60, anche se nelle interviste Mino Milani parla del ’68/’69, quindi dopo la pubblicazione della Ballata. Ma se a Yanez togliamo i baffi e aggiungiamo un orecchino, non ci ricorda qualcuno? E quella sedia di vimini su cui Sandokan siede con lo sguardo fisso sul lettore, con lo schienale alto, non sembra familiare? Pratt non si smentisce nemmeno questa volta, lascia indizi ma mai soluzioni.

(UN PO’ DI ) CORTO MALTESE SUL CORRIERE DEI PICCOLI

Parigi, 10° arrondissement, 1971. Solo qualche mese prima, Pratt ha preso un treno da Genova a Parigi per presentarsi da Georges Rieu, caporedattore di Pif, il settimanale per ragazzi delle Edizioni Vaillant. Durante quel lungo viaggio ha pensato di proporgli una serie a fumetti con protagonista il gentiluomo di fortuna, uno dei personaggi corali della “Ballata della Mare Salato” che ha pubblicato nel 1967 per la rivista Sgt. Kirk di Ivaldi. Sarà una buona idea? Ancora non lo sa. 

Pif ha una tiratura di oltre un milione di copie, e queste storie con Corto Maltese, realizzate al ritmo frenetico una storia di venti tavole ogni sette settimane, piacciono. Tanto. Tanto che anche la direzione del Corriere dei Piccoli vuole pubblicarle. D’altro canto Pratt è stato un prezioso collaboratore, chi meglio di loro? E invece no, qualcosa va storto, perché la Ballata prima e le storie di Suite Caribeana poi escono con tagli arbitrari ed errori di montaggio delle vignette. 

Cosa c’entrano i Puffi? Nulla, ma il direttore Triberti, nei primi due numeri della sua uscita sul Corrierino, probabilmente non reputò la Ballata  degna della copertina.

Hugo Pratt Corriere dei Piccoli

Le fonti di questo articolo sono:

“Il desiderio di essere inutile“, Hugo Pratt nelle interviste di Dominique Petitfaux, Cong Edizioni, 2022

“All’ombra di Corto”, Hugo Pratt nelle interviste di Dominique Petitfaux, Rizzoli Milano Libri, 1992

“Tuttifumetti, Antonio Carbone, Cong Edizioni, 2011

Sandokan, Mino Milani e Hugo Pratt, Rizzoli Lizard, 2009

“La vita è un segno”, Thierry Thomas, Rizzoli Lizard, 2021