“Corto Maltese e Irene di Boston” è un vagabondaggio tra sogno e immaginazione oltre l’uscita del labirinto di Mū, il racconto di un incontro tra un marinaio in cerca di una nuova rotta e un antico veliero con un un’anima più umana che mai.
“Se anche voi pensate che certe realtà non siano impossibili, ma solo difficili da trovare ed afferrare, allora imbarcatevi con me, mettetevi comodi, lasciatevi andare“. È con questa frase che Irene, varata nel 1914 nella contea di Lincolnshire, ci invita a fare questo viaggio, per attraversare le porte dove ricordi ed emozioni sfumano in un’altra dimensione, in un’altra storia da raccontare.
CORTO MALTESE E IRENE DI BOSTON
Autori: testi di Marco Steiner, disegni e acquerelli di Hugo Pratt
Editore: Cong Edizioni, Collana Escondida
Uscita: 9 aprile 2024
Prezzo: euro 17,50
il libro è arricchito dalla postfazione di Vincenzo Cascone e dalle musica del jazzista Francesco Cafiso, disponibili su Spotify tramite il QR Code all’inizio del libro.
Un dialogo surreale tra il naufrago Corto Maltese e Irene di Boston, il relitto di un veliero dal passato glorioso. Come può ricominciare la vita quando tutto sembra finito? Come superare le avversità dell’esistenza dopo le tempeste? Una favola poetica e appassionata in cui le risposte alle domande sono nella capacità dell’uomo di tornare a sognare.
“L’UOMO CHE MI HA INSEGNATO A VIAGGIARE”
I testi di Marco Steiner ci trasportano in un’atmosfera evocativa e onirica e si fondono con le sfumature degli acquerelli di Hugo Pratt, che ad ogni pagina e ad ogni rilettura riscoprono un altro senso e altri luoghi, così come accade in ogni storia di Corto Maltese. L’effetto è caleidoscopio e trasporta il lettore in un universo impalpabile come il sogno.Anche in questo caso sta al lettore scoprire le citazioni e rimandi di matrice prattiana, perdendosi lentamente tra le suggestioni del libro.
«Lui mi diceva...» «Lui chi, Corto Maltese?» «L’uomo che mi ha insegnato a viaggiare, lui se ne andava nel Pacifico per cercare relitti spiaggiati come te. Penetrava memorie, le nutriva di colori e sogni, faceva vivere le- gni distrutti e vele strappate con i suoi pennelli, usava l’acqua del mare per creare impalpabili colori e i ricordi risalivano dal fondo, si scrollavano di dosso alghe, reti e ombre, diventavano quello che avevano sempre desiderato essere, pellegrini al di fuori dal tempo..»
“LE PIÙ BELLE STORIE INIZIANO SEMPRE CON UN NAUFRAGIO”
Dopo la scomparsa di Hugo Pratt, Corto Maltese si interroga sul proprio futuro: c’è ancora una strada per lui? Dopo una tempesta finisce su una spiaggia della Sicilia, accanto a quello che rimane di una nobile barca a vela che si chiama “Irene di Boston”, anche lei desiderosa di tornare a solcare i mari. Il dialogo è un sogno dentro un sogno tra l’incontro con il corvo Puck, che ricorda a Corto che le “le più belle storie iniziano sempre con un naufragio“, l’apparizione di Bocca Dorata e quella di una misteriosa ragazza irlandese dai capelli rossi. “Le meraviglie del mondo sono tre: un cavallo che corre, una ballerina che danza e una vela sul mare” dice Corto.
Il sogno prosegue con l’amico maledetto e prediletto del Maltese: Rasputin che lo salva e lo fa salire a bordo della propria barca verso nuove avventure e nuovi orizzonti, anche dopo la scomparsa del proprio padre di matita.
E sarà proprio il 1 novembre di chissà quale anno, il giorno di Tarowean – lo stesso in cui iniziò tutto con “Una ballata del mare salato” – che Corto e Rasputin si ritroveranno su una “Irene di Boston” tirata a lucido. Sarà “Il giorno delle sorprese” con un gabbiano ad accompagnare la nuova rotta. Un gabbiano dagli occhi “azzurri come il mare”, proprio come quelli del Maestro Veneziano.