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Un ritorno al passato con questo episodio che narra della giovinezza di Corto Maltese, che sul finire del 1905 giunge in Manciuria all’epoca della guerra russo-giapponese. Ha da poco compiuto i 18 anni e la narrazione si sofferma sul suo primo incontro con Rasputin, disertore di un reggimento di fucilieri siberiano. Il fatto certifica così la tesi che i due si fossero conosciuti molto prima de “La ballata del mare salato”. Per la verità il protagonista di questa avventura non è Corto Maltese, che appare soltanto verso la fine, ma Rasputin e lo scrittore Jack London, a quel tempo corrispondente di guerra nella regione.
London, a quanto pare, ha già conosciuto Corto tempo prima perché ne parla come di un vecchio amico con altri personaggi. L’impegno di Pratt è qui rivolto principalmente a delineare i diversi aspetti caratteriali di Rasputin e Jack London con ritratti efficaci e centrati. In tal modo emerge a tutto tondo la personalità negativa e complessa di Rasputin, che si mostra giovane privo di ideali, senza onore né bandiera già a quei tempi. Uccide con una facilità sconcertante ed è pronto a mentire e tradire senza esitazione alcuna. Ciò nonostante Corto Maltese dimostra come certi sentimenti possano essere misteriosi e inspiegabili e percorrano strade sinuose e segrete, proprio come quelli che lo portano a manifestare amicizia nei confronti di Rasputin. Quanto alla figura fumettistica di Jack London, importante in questo contesto, Pratt si serve della sua conoscenza profonda della materia, sfatando così certe credenze consolidate riguardanti le idee socialiste del futuro scrittore che mostra qui molto più interesse alle questioni di razza che non alle questioni sociali. In questa guerra infatti London sta dalla parte dei russi e ciò non tanto per le sue idee socialiste ma unicamente per ragioni di razza.
Per i collezionisti
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